La bellezza non è solo una questione estetica

Sul concetto di bellezza si potrebbero spendere fiumi d’inchiostro. Ma cosa s’intende davvero per bellezza?
E’ fuori di dubbio che definire ciò che piace è un’impresa ardua: la nostra percezione è condizionata da numerosi fattori: i nostri valori, le nostre aspettative, le suggestioni culturali o educative, e perfino le nostre emozioni. E’ infatti esperienza di tutti come, durante una giornata “storta”, tutto ci appaia poco gradevole. Dobbiamo quindi riconoscere che ciò che ci piace dipende fortemente dai nostri stati interni. Ciò che definiamo “bello” tocca corde sul piano percettivo, psicologico, emotivo e spirituale; parlare del bello solo in riferimento ad astratti dettami estetici è assolutamente riduttivo.

           
Quante volte, infatti, rimaniamo ammirati di fronte a persone che, pur non essendo Veneri o Adoni, ci trasmettono una sensazione di grazia e armonia? Ciò accade quando traspare all’esterno una qualità della vitalità interna che poco dipende dai canoni di bellezza fisici. Quello che colpisce può essere la profondità di uno sguardo, l’eleganza dei movimenti, la luminosità dell’incarnato…l’essenza di ognuno di noi si riversa quindi all’esterno andando a caratterizzare il modo con cui appariamo, ciò che trasmettiamo agli altri. In questo sta la nostra vera bellezza, molto diversa dalla valutazione che noi facciamo di noi stessi. E’ la qualità della nostra energia interna che connota e colora la nostra immagine esterna.
Il nostro vissuto profondo, a sua volta, è fortemente intrecciato al nostro vissuto emotivo e al modo in cui viviamo le nostre esperienze sensoriali e affettive. Ecco perché il modo in cui ci rapportiamo al nostro mondo interno, il nostro modo di “stare nella nostra pelle” si riflette al di fuori di noi. Del resto, noi non siamo il nostro corpo, ma abbiamo un corpo: siamo molto di più del nostro aspetto fisico. Ciò che appare bello, a ben vedere, ha a che fare con la grazia, con la potenza evocativa che un’immagine, un suono, una sensazione hanno di espandere la nostra coscienza, trasmettendoci fluidità, appagamento, sintonia. Non è bello ciò che è intatto e perfetto, ma ciò che ci trasmette apertura, espansione, armonia. Non a caso, le aree cerebrali coinvolte nella percezione della bellezza sono interconnesse con quelle preposte alle funzioni psichiche superiori e alla spiritualità. Questa prospettiva è confortante se si considera che, a fronte di quanto detto, la bellezza non è data una volta per tutte. La si può coltivare e sviluppare anche lavorando sul proprio mondo interiore.


 

20/4/2017

20/4/2017