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Benessere psicofisico in armonia con la natura.

Le reazioni avverse alla fitoterapia

I prodotti utilizzati in fitoterapia, anche se naturali, possono provocare reazioni avverse.

a cura di: Dott. Massimo Generoso (pediatra)

La pubblica opinione e la convinzione di qualche operatore sanitario senza specifiche competenze è che le fitomedicine, in quanto naturali, siano sostanzialmente innocue, senza la possibilità di provocare effetti negativi.

Invece si possono verificare danni alla salute per uno o più dei seguenti motivi:
 

  • preparati contenenti piante o estratti non idonei
  • preparati contenenti piante o estratti contaminati (da metalli come il piombo, da pesticidi. ecc.), adulterati o tossici
  • prodotti a composizione sconosciuta o con etichette non adeguate
  • utilizzo irrazionale di più fitocomplessi
  • allergia a quel tipo di pianta
  • controindicazioni relative al paziente
  • assunzione di dosi non corrette
  • abuso: ad esempio l’abuso di fitomedicine a base di Liquirizia (Glycyrrhiza glabra) può provocare aumento della pressione arteriosa anche notevole, così come il Guaranà (Paullinia cupana) può causare eccitazione, insonnia, irritabilità, tremori, aumento dei battiti del cuore, aumento della pressione arteriosa
  • sostituzione di medicinali convenzionali con preparati “naturali” non adeguati
  • preparazioni “fatte in casa” con erbe non controllate e non sicure

A tutto questo si deve aggiungere il grave rischio dell’assenza o ritardo di diagnosi della malattia! Quindi si deve assolutamente evitare il “fai da te”, l’autoprescrizione senza una diagnosi medica del disturbo da trattare. Il consiglio-guida è quello di non iniziare mai una terapia con piante medicinali senza parlarne prima con il medico!

20/8/2009

20/8/2009

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