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Secondo due studi americani, il periodo più importante per determinare la felicità e anche la salute della maturità è l'adolescenza. Il ruolo dell'alimentazione e dello sport.
Gli adolescenti che fumano, bevono alcol e mangiano il cosiddetto "cibo spazzatura" (dalle patatine alle merendine, tanto per intendersi in linea di massima) sono meno felici dei loro coetanei che non lo fanno. Non che non sia intuibile, ma per lo meno la considerazione è "dimostrata" da uno studio a lungo termine, condotto dall'Istituto per le Ricerche Economico e Sociali dell'Essex, su un campione di circa 5000 ragazzi tra i 10 e i 15 anni.
I giovani che non bevono alcol hanno un livello di felicità e benessere da quattro a sei volte maggiore; e chi non ha mai fumato ha cinque volte più possibilità di avere un tasso di felicità maggiore di chi invece ha già provato a fumare. Secondo la ricerca, un altro elemento decisivo per fare il benessere dei più giovani è il movimento, l'attività sportiva (che tra le altre cose libera endorfine, definibili anche come ormoni del benessere). L'elemento interessante è l'incidenza di questi comportamenti sul livello di felicità globale dei ragazzini è trasversale, indipendente dalla famiglia, dal tenore di vita e dall'educazione che questa può assicurare al figlio.
Lo studio conferma che, invece, un'alimentazione ricca di frutta e verdura, con poche patatine, dolci e bevande gassate è associata ad un alto livello di felicità e benessere nei ragazzi. Lo stesso vale per l'attività fisica. "Comportamenti sani, cibi genuini e vitali perchè biologici o comunque legati alla stagionalità, al territorio, portano implicitamente dei messaggi positivi e protettivi che rimangono impressi e costruiscono il proprio mondo interiore ed esteriore; non dimentichiamo il detto che dice che noi siamo quel che mangiamo": commenta Anna Maria Cebrelli, life coach.
Naturalmente la lettura possibile è anche - come ha sottolineato Cara Booker, una delle autrici della ricerca - "i giovani che fumano e bevono hanno frequentazioni che tendono a non essere salutari nè felici, e quindi aumenta il loro livello di infelicità. Diventa una sorta di circolo vizioso". Anche per questo è importante portare i ragazzi a fare sport, inserirli in gruppi sociali attivi e propositivi - come gli scout, i gruppi parrocchiali, altri centri di interesse -.
Qual è l'età più a rischio? Secondo lo studio tra i 13 e i 15 anni: qui l'alimentazione tende a diventare non salutare, non si mangiano abbastanza porzioni di frutta e verdura ogni giorno e si tende a non fare sport. Ed è anche il periodo in cui i giovani tendono ad acquisire comportamenti che ritengono "da grandi" come il fumare e il bere.
Ma sono anche proprio questi gli anni in cui invece è importante aiutare i figli ad indirizzare bene i propri comportamenti: secondo un altro studio, questa volta della Nothwestern University Feinberg School of Medicine e pubblicato su Circulation, il 60% dei soggetti che hanno uno stile di vita sano a 20, sono in grado di raggiungere la vecchiaia con minore probabilità di contrarre malattie cardiache, colesterolo e diabete.
A prescindere anche dall'ereditarietà familiare: insomma, le condizioni di vita, il comportamento, l'alimentazione sana e lo sport - in altre parole lo stile di vita - hanno spesso, per molti versi, un peso maggiore di quello che (eventualmente) la nostra genetica vorrebbe dire.
14/3/2012
14/3/2012
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