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La celiachia non deve essere considerata una malattia ma un'intolleranza che richiede un più attento stile di vita e alimentare. Un libro per saperne di più.
Non chiamateli malati: i celiaci sono solo persone che devono avere uno stile di vita più attento, soprattutto per quanto riguarda l'alimentazione. Il messaggio che arriva da "Sono celiaco, non malato!", il libro scritto da Raffaella Oppimitti e Gianfranco Trapani (lei convive con la celiachia da quando aveva 18 mesi e nelle pagine condivide ampiamente le sue esperienze; lui è pediatra, omeopata ed eseperto di alimentazione) per Red Edizioni (12 Euro) è chiaro e forte: tranquilli, questa intolleranza al glutine non è la fine del mondo. Semplicemente è fondamentale organizzarsi.
Così le pagine diventano una guida amica che aiuta tutti coloro che si trovano da pochi giorni o da anni a dover affrontare la celiachia. Adulti, ragazzi e genitori di bambini celiaci possono scoprire come, con qualche semplice accorgimento alla portata di tutti, sia possibile condurre una vita normale, anche a tavola.
L'intolleranza al glutine viene analizzata da molti punti di vista: medico-scientifico, affrontando fra l'altro recentissime tematiche quali le ricerche sulla pillola anticeliachia e sul vaccino; psicologico-emotivo, esaminando come sia possibile non farsi sopraffare da ansie e paure. La parte più importante però è dedicata alla pratica: una sorta di ABC delle cose da fare, all'alimentazione a casa ma anche a scuola, da amici e parenti, al ristorante. Il tutto è corredato da diverse ricette e da un piccolo dizionario ritagliabile (italiano-inglese e inglese-italiano) utile per quando si è in viaggio all'estero.
E' vero, non si può più mangiare la pasta "normale" ma quella al mais o al riso sono altrettanto buone; è vero, bisogna verificare anche come i prodotti vengono preparati, per essere sicuri che non ci siano state "contaminazioni": ma per questo, in aiuto, anche il marchio della spiga sbarrata. Il simbolo, registrato e di proprietà dell’Associazione Italiana Celiaci, viene attribuito ai prodotti per i quali è stata accertata l’idoneità al consumo da parte dei celiaci: vale a dire che sono stati controllati ed è stato verificato che hanno un contenuto di glutine inferiore ai 20 ppm (secondo quanto indicato anche dal Ministero della Salute).
13/12/2011
27/11/2011
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