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dalla parte dei bambini
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Un libro al giorno, o meglio una lettura al giorno. Per ogni genitore, tre semplici regole per aiutare i figli a crescere meglio.
La narrazione è uno degli strumenti più semplici e al tempo stesso più potenti per insegnare la vita e per costruire, rafforzare le relazioni. Tra genitori e figli, diventa uno straordinario momento di complicità, di trasmissione della conoscenza attraverso la magia delle parole scritte e dei racconti. Se ne è parlato nel convegno organizzato da "Leggere per crescere", progetto decennale di responsabilità sociale di GlaxoSmithKline, il cui obiettivo è favorire, attraverso la lettura ad alta voce, lo sviluppo mentale dei piccoli e l’amore per i libri.
Una cosa è certa: si cresce anche con le parole, non solo quelle pronunciate ma pure quelle ascoltate. Questa sorta di allenamento può cominciare da subito, praticamente. Sin dalla culla: secondo gli esperti a partire dai sei mesi.
Le regole sono tre, e sono semplici.
Prima regola: dedicare ogni giorno un po' di tempo per "raccontare" al bambino.
Non è importante tanto la quantità ma la qualità del racconto e del rapporto che si instaura con il figlio. Poi: naturalmente la narrazione, per essere efficace, deve tenere conto anche delle reazioni del bambino. E allora ecco che un tono diverso della voce può risvegliare un interesse, far entrare meglio nella storia, coinvolgere emotivamente: non è necessario essere attori, cercare chissà quale intonazione della voce, basta essere se stessi.
Seconda regola: tenere conto del fatto che ogni età ha i suoi racconti, le sue storie, adatte a sollecitare le diverse abilità di quel particolare momento dello sviluppo, del linguaggio.
Seguendo le collane editoriali per bambini, normalmente contraddistinte per fasce d'età, si potranno trovare materiali adeguati. In generale è importante sapere che a 6 mesi il bimbo sarà attratto dalle foto e dalle figure; in questo periodo sono particolarmente importanti le routine (la lettura di una storia prima della nanna, le ninne nanne); dai 9 ai 12 mesi, poichè il bambino comincia a moredere, ispezionare gli oggetti, i libri devono essere anche resistenti, atossici e con colori vivaci, disegni familiari e semplici. Ad un anno i libri devono essere robusti e maneggevoli, da far tenere in mano e sfogliare al bambino mentre è in braccio a mamma o papà. A 15 mesi il bambino non riesce stare fermo e seduto a lungo: meglio allora dei testi con frasi brevi, che il piccolo possa anticipare dentro le storie illustrate. Un anno e mezzo: meglio scegliere libri che facciano anche rumori, che siano "parlanti". A due anni ama le storie in cui si può identificare con i personaggi, che fanno ridere. A due anni e mezzo, età in cui capisce più di quanto riesce ad esprimere, preferisce storie di bambini della sua età e libri fantastici, avventurosi. E' anche certo però che ogni bambino ha le sue preferenze: è importante seguirle, assecondarle.
Terza regola: frequentare insieme le biblioteche, le librerie.
La scelta dei libri diventa un altro momento di condivisione, di confronto. Un regalo e un gioco al tempo stesso.
L'amore per il libro, per le parole messe nere su bianco; il profumo della carta, le sensazioni tattili diventano parte della cultura, dell'esperienza "normale" per il bambino. Leggere aiuta a crescere, per tutta la vita. Aiuta a farsi delle idee, premessa essenziale per fare delle scelte. Non è solo una questione di cultura, peraltro importante, ma in qualche modo consente di essere più liberi.
19/12/2011
18/12/2011
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