Un bebè, praticamente a costo zero

Un bebè a costo zero. O quasi. Sembra impossibile, vero? E certamente lo sembra ancora di più in Italia. Del resto è inutile negarlo: non è solo il latte in polvere a costare di più in Italia. Da noi tutta la spesa per il bambino è più cara che nel resto d'Europa: dagli omogeneizzati alle pappe, dai pannolini ai vestitini, dai giocattoli ai prodotti per l'igiene. Per cui, anche se con cuore di mamma o di papà, può venir spontaneo pensare: caro bimbo, ma quanto mi costi? Alzi la mano quel genitore che non si è posto - almeno una volta nella vita - questa fatidica domanda.

Invece no, si può fare anche in modo diverso: lo racconta Giorgia Cozza nel suo libro "Bebè a costo zero" (Il Leone Verde Edizioni, 270 pagine, 18 euro; è presente anche in versione ebook a 9 euro).

Si tratta di una guida al consumo critico che entra nell'affollato mondo dei prodotti per l'infanzia per scoprire cosa può effettivamente essere utile durante la gravidanza e nei primi anni di vita del bambino, distinguendo le reali esigenze di mamma e bebé dai bisogni indotti, creati ad arte dalla pubblicità e che sembrano davvero infiniti: la pappa, la nanna, il bagnetto, la passeggiata, ogni aspetto della vita del bambino richiede una serie infinita di acquisti, tutti "indispensabili" e tutti... costosi. Molto costosi.

Il risultato di questo viaggio è una serie di spunti, proposte, suggerimenti pratici per salvarsi dalla trappola del "caro-bebé", risparmiare diverse migliaia di euro e, al tempo stesso, rispettare l'ambiente in cui viviamo.

Le numerose testimonianze di mamme e papa e gli approfondimenti degli esperti (ginecologi, pediatri, fisioterapisti, ecc.), che arricchiscono le pagine di questo libro, offrono ad ogni mamma ed ogni papà un'ampia scelta di alternative per difendersi dalle spese inutili e circondare il proprio bambino solo di quanto può realmente favorire il suo sviluppo psico-fisico e una crescita serena e armoniosa.

28/12/2011

27/12/2011