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dalla parte dei bambini
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Il prezioso libro di Janet Goodrich spiega cosa può fare un genitore, in prima persona, per la visione naturale del figlio.
La vista si può educare: non è un compito difficile, impossibile. E soprattutto è alla portata di tutti i genitori. Parola di Janet Goodrich, che su questo ha scritto un libro unico nel panorama internazionale e tradotto anche in italiano: "La vista dei bambini, aiutarli a vedere meglio senza occhiali" (Libreria Editrice Fiorentina, 20 euro). Già perché ogni mamma, ogni papà può - in prima persona - fare molto per la vista dei propri figli e, per quanto possa sembrare strano, uno specialista può fare molto meno. Qual è il segreto? Stimolare il modo naturale di funzionamento dell'occhio. I modi (raccontati nel libro) sono tanti: giochi, filastrocche, canzoncine, manualità, creatività.
Tutto, per Janet, parte dall'esperienza personale: dall'età di sette anni porta gli occhiali per la miopia e l'astigmatismo. Ma poi studia i metodi Bates e Corbett e "miracolosamente" riesce a fare a meno degli occhiali; si laurea in psicologia con una tesi sul tema "visione e carattere" e nella sua vita - è mancata nel 1999, a 57 anni - ha aiutato migliaia di persone a migliorare la loro vista.
Il libro si sviluppa in quattro parti: nella prima viene presentato questo nuovo, "alternativo" approccio alla vista, ovvero la storia di coloro che "volevano liberare i bambini dagli occhiali" e un approfondimento su cosa si intende quando si utilizza il termine "vista"; nella seconda si parla della vista acuta per ogni bambino: il principio di base è che gli occhi, per vedere, devono muoversi. Sembra scontato ma non lo è, anche perchè spesso le abitudini errate portano alla fissità dello sguardo e quindi ai problemi di vista. La terza parte presenta programmi di intervento specifici per i singoli problemi: miopia e ipermetropia, astigmatismo, strabismo e occhi pigri, fusione. L'ultima sezione è dedicata alla casa e all'ambiente scolastico, a partire da quel che si mangia. A proposito: lo sapevate che lo zucchero fa male agli occhi? Qui trovate consigli e indicazioni per un risanamento emozionale per zucchero-dipendenti.
Questo metodo, o meglio il programma educativo illustrato da Janet Goodrich, parte da una consapevolezza: c'è un bambino interiore in ogni genitore e questo può diventare l'alleato, il compagno di guarigione del proprio figlio in cui, anche, è presente una forza guaritrice universale.
La vista riflette le paure e i lacci emozionali: una volta rimossi, i bambini preferiranno lasciar andare gli occhiali. Ed è, questo, un viaggio bello da fare insieme...
26/1/2012
26/1/2012
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